Il Progetto Scuola sostenuto dalla Fondazione di Comunità: una risposta concreta al bisogno di socialità dei giovani
I giovani sono stati una delle categorie più colpite dalla pandemia. I dati nazionali riferiscono: senso di solitudine, mancanza di socializzazione, perdita di fiducia verso il futuro.
Dall’analisi dei bisogni sul territorio della Provincia di Pesaro e Urbino e dal confronto con gli stakeholders del Terzo Settore è emersa la necessità di ridare ai giovani spazi e modalità di incontro e di discussione. Spazi dove i ragazzi e le ragazze possono sentirsi protagonisti, riallacciare amicizie, confrontarsi e relazionarsi tra pari.
Una risposta a questo bisogno è il Progetto Scuola che, attraverso la creazione gruppi di auto mutuo aiuto, offre ai ragazzi e alle ragazze questo spazio per poter esprimersi liberamente. Il Progetto viene affidato ad Eleonora Casalini e Miriam Paci di Centro Foglie e sostenuto dalla Fondazione di Comunità e dall’ACLI provinciale.
Centro Foglie è una nuova sezione della Cooperativa Dire Fare Educare di Fano. Eleonora Casalini e Miriam Paci sono esperte in parità di genere e mascolinità e sono le facilitatrici che animano i gruppi di auto mutuo aiuto.
Cosa sono i gruppi di auto mutuo aiuto
La facilitazione è una parola chiave per comprendere l’auto mutuo aiuto. Trattandosi di uno spazio di confronto tra pari, il disagio non emerge per l’intervento di uno psicologo, o di un adulto che si pone in una posizione di superiorità o di insegnamento. Le emozioni emergono piuttosto nel dialogo tra pari. Il facilitatore (quindi l’adulto) si limita ad accompagna i giovani nel far emergere un’esperienza o una conoscenza che i ragazzi hanno già dentro di sé.
Gli incontri iniziano con dei giochi rompighiaccio e si utilizzano modalità informali quali la creazione di cartelloni, fatti di parole e immagini o di post-it, e il teatro dell’improvvisazione.
È proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire i gruppi di auto mutuo aiuto come uno strumento in grado di restituire alle persone responsabilità e protagonismo nella vita sociale e individuale, per migliorare il benssere comune poiché pongono valenza relazionale e solidale riconoscendone la capacità di trasformare il tessuto sociale, migliorare la qualità della vita dei singoli e della comunità.
Il Polo Tecnico Professionale don Orione di Fano ha subito accolto favorevolmente il progetto, che ha offerto la possibilità di ascoltare i ragazzi. Sia la dirigenza e che gli insegnanti sono stati coinvolti sin dalle prime fasi, aiutando Centro Foglie a conoscere meglio le classi con cui avrebbero svolto le attività. Le criticità emerse durante il percorso sono state prese in carico sia nell’ambito del progetto stesso sia dalla scuola.
Le fasi del Progetto Scuola
Prima fase: questionario e incontro con la scuola
Un primo questionario anonimo ha indagato le tematiche che più stanno a cuore ai giovani. Il questionario e il progetto sono stati presentati in prima istanza agli insegnanti e alla dirigenza scolastica e ai rappresentanti del biennio.
Il questionario è stato somministrato agli studenti dai rappresentanti stessi delle classi, che per primi hanno sperimentato la metodologia dell’auto mutuo aiuto. Questo a conferma del fatto che tutto il progetto è basato sulla peer education, ovvero giovani che insegnano ai loro coetanei.
Seconda fase: dai gruppi di auto mutuo aiuto nelle classi agli incontri pomeridiani
I primi incontri con le classi hanno affrontato quindi le tematiche emerse nel questionario: stereotipi di genere maschili e mascolinità, rabbia e bullismo. Sempre utilizzando le tecniche di svolgimento dell’incontro, quindi giochi rompighiaccio e dialogo tra pari.
Dopo la creazione di un primo grande gruppo di auto mutuo aiuto, che coinvolge tutta la classe, i ragazzi e le ragazze sono stati coinvolti nella creazione di uno spazio pomeridiano di dialogo e confronto che terminerà con una restituzione pubblica del percorso nelle modalità scelte dai giovani stessi.
Un progetto di rete
Il progetto nasce dalla collaborazione con la Rete dei servizi del territorio, a partire dalla scuola. Questo ha permesso una presa in carico olistica di tutti i ragazzi e le ragazze che partecipano ai gruppi e il raggiungimento del benessere, sia individuale che collettivo.
Ed è grazie alla Rete se il progetto si è potuto sviluppare con successo, con il contributo fondamentale sia dell’ACLI che della Fondazione di Comunità Fano Flaminia Cesano.
La Fondazione di Comunità, in particolare, è un ente che appartiene alla comunità e si occupa del territorio. Il suo patrimonio non è economico, ma umano ed esperienziale, con una prospettiva di lungo termine, trasformativa della realtà. In questo senso il Progetto Scuola è emblematico per l’attività della Fondazione poiché risponde ad un bisogno espresso dalla comunità, in particolare dai giovani, e si sviluppa mettendo in campo la “risorse umane” della comunità stessa: gli enti del terzo settore, la scuola i servizi del territorio.